Epstein files, nuove foto e polemiche: emergono legami con vip e reali tra accuse e documenti censurati
Epstein files, nuove foto e polemiche: emergono legami con vip e reali tra accuse e documenti censurati Photo Credit: Ansa Foto / Congresso USA
20 dicembre 2025, ore 18:30 , agg. alle 19:36
Il Dipartimento di Giustizia Usa pubblica migliaia di file sul caso Epstein: foto inedite, documenti oscurati e nuove polemiche politiche sulla trasparenza
Dalle stanze blindate del Dipartimento di Giustizia statunitense iniziano a uscire, a ondate, migliaia di documenti che riportano sotto i riflettori una delle vicende più oscure degli ultimi decenni: il caso Jeffrey Epstein. La pubblicazione, avviata nella notte italiana in seguito a una legge approvata dal Congresso e firmata dal presidente Donald Trump, ha rimesso in circolazione immagini, atti giudiziari e materiali investigativi che coinvolgono il finanziere morto in carcere nel 2019 e la vasta rete di relazioni costruita nel corso degli anni.
LA FOTO DEL PRINCIPE ANDREA
Tra le fotografie che hanno attirato maggiore attenzione ce n’è una in bianco e nero che ritrae il principe Andrea, ormai privato del titolo di duca di York, disteso sulle gambe di più donne. A dominare la scena, in piedi alle loro spalle, compare Ghislaine Maxwell, storica collaboratrice e compagna di Epstein, oggi condannata a vent’anni di carcere per traffico sessuale di minorenni. Secondo fonti investigative, lo scatto sarebbe stato realizzato all’interno di Sandringham House, residenza di campagna della famiglia reale britannica, un dettaglio che contribuisce ad alimentare l’imbarazzo attorno alla figura del principe.
LE POLEMICHE
Il materiale reso pubblico riguarda tre filoni investigativi distinti, avviati nel 2005, nel 2008 e infine nel 2019, anno dell’arresto e della morte di Epstein. In totale, si parla di centinaia di migliaia di file, molti dei quali contengono fotografie mai diffuse prima. Tuttavia, la pubblicazione è stata subito accompagnata da polemiche politiche. Democratici e anche alcuni esponenti repubblicani hanno criticato l’amministrazione per non aver rispettato pienamente i tempi previsti dalla legge. «Così non si garantisce trasparenza», ha dichiarato il leader democratico al Senato Chuck Schumer, sottolineando come una parte consistente dei documenti non sia ancora accessibile. A sollevare ulteriori interrogativi è il livello di censura presente in numerosi atti. Interi paragrafi, nomi e testimonianze risultano completamente oscurati. Un fascicolo di 119 pagine contenente dichiarazioni rese davanti al gran giurì di New York, che aveva incriminato Epstein, è stato pubblicato integralmente annerito, nonostante un giudice avesse autorizzato la divulgazione. Una scelta che il Dipartimento di Giustizia giustifica con la necessità di tutelare le vittime.
OLTRE 1200 VITTIME DEL FINANZIERE
Il vice ministro Todd Blanche ha spiegato in una lettera inviata al Congresso che durante la revisione dei documenti sono state individuate oltre 1.200 persone considerate vittime del finanziere. «La loro protezione è prioritaria», ha ribadito Blanche, annunciando che circa 200 avvocati sono impegnati nell’analisi dei file per rimuovere qualsiasi elemento che possa portare a un’identificazione. In un’intervista a Fox News, ha anticipato che nelle prossime settimane potrebbero essere pubblicate altre centinaia di migliaia di documenti. Dal punto di vista delle rivelazioni, la prima tranche non sembra contenere colpi di scena giudiziari decisivi, ma riporta al centro dell’attenzione figure di primo piano della politica e dello spettacolo. Tra queste, l’ex presidente Bill Clinton, presente in diverse immagini. In una foto lo si vede mentre nuota in una piscina coperta insieme a Maxwell e a una donna dal volto oscurato; in un’altra, una giovane gli si appoggia sulla spalla mentre è seduto su una poltrona. Il portavoce di Clinton ha ribadito che l’ex presidente non era a conoscenza dei crimini di Epstein e ha accusato la Casa Bianca di utilizzare selettivamente il materiale per finalità politiche.
LE PAROLE DI ANGEL URENA, COLLABORATORE DI CLINTON
Secondo Angel Urena, storico collaboratore di Clinton, esistono due categorie di persone coinvolte indirettamente nel caso: «Chi ha interrotto ogni rapporto non appena emersa la verità e chi, invece, ha continuato a frequentare Epstein anche dopo la sua condanna». Un’affermazione che lascia intendere come la battaglia sulla narrazione sia tutt’altro che conclusa. Donald Trump compare solo marginalmente nei file diffusi finora. In una delle immagini pubblicate si nota la scrivania di Epstein, con ritratti di vari leader mondiali, tra cui anche il Papa, e davanti un album fotografico che include scatti dell’attuale presidente, uno dei quali in compagnia di alcune donne. Anche in questo caso, il contesto e la data restano poco chiari.
