Empoli, a spasso in centro una pericolosa tartaruga azzannatrice, presa in consegna dal Wwf

Empoli, a spasso in centro una pericolosa tartaruga azzannatrice, presa in consegna dal Wwf

Empoli, a spasso in centro una pericolosa tartaruga azzannatrice, presa in consegna dal Wwf   Photo Credit: agenziafotogramma.it


28 maggio 2025, ore 14:00 , agg. alle 17:11

Un esemplare di Chelydra serpentina è stata rinvenuta sotto una macchina, è una delle specie più pericolose tra i rettili esotici. i suoi morsi possono essere letali

Una tartaruga azzannatrice, una delle specie più pericolose tra i rettili esotici, è stata rinvenuta nei giorni scorsi in piena area urbana nel comune di Empoli. A intervenire sono stati i carabinieri forestali del nucleo di Empoli, allertati da una segnalazione giunta al centralino. L'animale, un grosso esemplare di Chelydra serpentina con un carapace di circa 35 centimetri, è stato trovato mentre si riparava sotto un'auto in via Pratovecchio. La tartaruga è stata prelevata in sicurezza dai militari e trasportata presso gli uffici del nucleo forestale, in attesa di una sistemazione idonea, prontamente trovata. Dopo i primi accertamenti, l'esemplare è stato affidato al Centro didattico Wwf, dove riceverà le cure e l'adeguata custodia.

Gli investigatori hanno confermato che si trattava di un animale di provenienza domestica e non autoctona, abbandonato con ogni probabilità da privati cittadini. L'episodio ha fatto scattare una segnalazione alla Procura della Repubblica: ignoti sono stati denunciati per abbandono di animali, detenzione illecita di specie protette e possesso non autorizzato di un animale pericoloso, in violazione delle normative europee e nazionali che regolano il ommercio e la conservazione di fauna selvatica ed esotica. La tartaruga azzannatrice è infatti inclusa nell'Allegato B del Regolamento CE 338/1997, nonché nell'elenco degli animali pericolosidel D.M. 19 aprile 1996, con riferimento al decreto legislativo 135/2022. Si tratta di una specie originaria del Nord America, nota per la sua aggressività e potenziale pericolosità per l'uomo e per l'equilibrio degli ecosistemi locali.


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