È Mario Draghi lo Statista dell’anno. Il premier riceve il riconoscimento a New York, dove parlerà all’ONU

È Mario Draghi lo Statista dell’anno. Il premier riceve il riconoscimento a New York, dove parlerà all’ONU

È Mario Draghi lo Statista dell’anno. Il premier riceve il riconoscimento a New York, dove parlerà all’ONU


Il premio conferito dall'Appeal of Conscience Foundation. Per Draghi bisogna essere pronti a dialogare con le autocrazie ma senza ambiguità. Attesa per il suo intervento alle Nazioni Unite

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi è lo Statista dell’anno. A conferirgli il premio “World Statesman” è l’Appeal of Conscience Foundation, al Pierre Hotel di New York. Un premio che prima di lui era andato, nel tempo, a diversi capi di Stato e di governo, da Gorbachev ad Angela Merkel fino a l’ex primo ministro giapponese Shinzo Abe. Quest’anno è la volta di Draghi per la sua “lunga leadership poliedrica nella finanza e nel pubblico servizio di cui hanno beneficiato l'Italia e l'Unione europea e che ha aiutato la cooperazione internazionale”, come ha spiegato il rabbino Arthur Schneier, presidente e fondatore dell'organizzazione. Ma il premier italiano appare commosso in particolare dalle parole spese per lui dall’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger, secondo cui "Il suo coraggio e la sua visione faranno sì che resterà con noi a lungo"


IL DISCORSO DEL PREMIER

Il premier Draghi ha poi tenuto il suo intervento, parlando anche del conflitto in Ucraina. L'invasione russa “rischia di inaugurare una nuova era di polarizzazione, un'era che non abbiamo visto dalla fine della guerra fredda” dice, ricordando che "come trattiamo con le autocrazie definirà la nostra capacità di plasmare il futuro”. Ecco perché servono "franchezza, coerenza e impegno", dialogando sempre ma senza ambiguità. “Le autocrazie prosperano sfruttando la nostra esitazione. Dovremmo evitare l'ambiguità, per non pentircene in seguito. Infine, dobbiamo essere disposti a collaborare, purchè ciò non significhi compromettere i nostri principi fondamentali". Draghi si dice comunque ottimista, ricordando "l'eroismo” di Kiev che è un “promemoria di ciò che rappresentiamo” e che “l'Unione europea e il G7, insieme con i loro alleati, sono rimasti uniti in supporto dell'Ucraina, nonostante i tentativi di Mosca di dividerci”. Il Presidente del Consiglio spera quindi che la Russia possa tornare “alle norme che ha sottoscritto nel 1945” e sostiene che bisogna favorire un accordo, anche se “solo l’Ucraina può decidere quale pace sia accettabile”.


QUESTA NOTTE L’INTERVENTO ALL’ONU

Al premier Draghi sono arrivate anche le congratulazioni del Presidente americano Joe Biden e del Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. E proprio all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è previsto, alle 19.45 americane - l' 01.45 ora italiana - un nuovo intervento del nostro Presidente del Consiglio. Quella che si apre, la settantasettesima, sarà la prima Assemblea Generale interamente di persona dall’inizio della pandemia. E proprio un Paese uscito dall'emergenza Covid dovrebbe trovare spazio nel discorso di Draghi, che affronterà anche i temi legati alla guerra in Ucraina, con la conferma dell'impegno a sostegno di Kiev.


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