Donald Trump spaventa l'Ue con la minaccia di dazi al 50%. Nuova mossa per costringere Bruxelles a capitolare?

Donald Trump spaventa l'Ue con la minaccia di dazi al 50%. Nuova mossa per costringere Bruxelles a capitolare? Photo Credit: Fotogramma.it
24 maggio 2025, ore 16:30
E' l'ipotesi del Wsj. E le opposizioni italiane attaccano il presunto ruolo di 'pontiere' di Giorgia Meloni. Intanto Moody's promuove l'Italia, governo: frutto del lavoro serio
Alla base della minaccia di Donald Trump di dazi al 50% sui prodotti europei dal 1 giugno, scrive il Wall Street Journal, ci sarebbe l'irritazione per la lentezza nei negoziati con Bruxelles e la riluttanza dei funzionari europei a scendere a patti su diversi temi prioritari per Washington. La Commissione Ue ha replicato che serve rispetto reciproco, non minacce. Certo è che l'intimidazione ha fatto paura ai mercati del vecchio continente, che in mezza seduta hanno perso 183 miliardi di euro. Chiede di lasciarsi spaventare troppo dalle parole di Trump il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli. Intanto l'Italia ha incassato la promozione di Moody's. L'agenzia di rating ha rivisto al rialzo l'outlook da stabile a positivo. Un segnale importante di fiducia nella solidità della nostra economia e nella credibilità delle politiche economiche del Governo, commentano fonti di Palazzo Chigi.
DAZI MONETA DI SCAMBIO
L'analisi del Wsj è presto fatta e cita fonti vicine ai colloqui USA/UE. I funzionari americani si sono lamentati di quello che considerano l'approccio cauto dell'Europa ai negoziati e di quella che definiscono la riluttanza dell'UE a presentare offerte concrete che tengano conto delle preoccupazioni degli Stati Uniti. Tra queste le tariffe per i servizi di streaming, l'Iva, le normative automobilistiche e le multe imposte alle aziende statunitensi nei casi antitrust.
LE REAZIONI ITALIANE
Per il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti sui dazi all’Ue, serve un accordo, e bisogna continuare a trattare. Taglia corto il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini "Che Trump annunci dazi per aprire le trattative mi sembra ovvio. Poi bisogna vedere chi sta trattando, conto che a Bruxelles ci sia qualcuno con la linea collegata con gli Usa". Il numero uno delle banche italiane, Antonio Patuelli, c'è senz'altro preoccupazione, ma non bisogna spaventarsi troppo delle parole. "Il linguaggio di Trump - ha spiegato - non è quello classico, viene da un'esperienza molto commerciale che lui porta nei rapporti che ritiene essere più commerciali che politici e diplomatici. Ci troviamo di fronte a un 'tremendismo vetero-contrattualista', un tremendismo per spaventare l'interlocutore" conclude Patuelli invitando a mantenere i nervi saldi e una volontà di dialogo costruttiva.
LE OPPOSIZIONI
Dal Pd al M5S e Italia Viva piovono critiche sulla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e sul suo presunto rapporto privilegiato con Donald Trump. "Mi sembra che il ponte che lei pensa di essere tra gli Usa e l'Europa abbia la stessa solidità di quello sullo Stretto di Salvini, cioè zero" ha spiegato al Corriere della Sera la segretaria del Pd, Elly Schlein. "Più che la pontiera tra Europa e Usa, con i suoi giochi d'azzardo Giorgia Meloni rischia di essere il cavallo di Troia trumpiano all'interno dell'Ue", ha detto Mauro Del Barba, deputato di Italia Viva. Il leader del M5s Giuseppe Conte, ieri, ha affermato "Adesso ci ritroviamo con dazi al 50% e, quindi, ancora una volta Giorgia Meloni dimostra la sua inadeguatezza". Altro che ponte tra l'Unione Europea e Stati Uniti, ha concluso Conte.