Disabili fatti scendere dal treno, la vicenda finisce in procura

Disabili fatti scendere dal treno, la vicenda finisce in procura

Disabili fatti scendere dal treno, la vicenda finisce in procura


L'associazione che accompagnava i ragazzi però commenta: "Non è colpa dei passeggeri del treno"

Quanto è accaduto a Genova, ai venticinque disabili che non hanno potuto raggiungere in treno Milano perché i loro posti assegnati erano occupati da altri passeggeri che non si sono alzati ha sollevato un coro di sdegno. Associazioni di consumatori e non solo hanno presentato esposto nelle procure delle due città perché Trenitalia individui e denunci i responsabili ma Giulia Boniardi, responsabile di Haccade, l'associazione con cui viaggiavano i disabili, frena: “Il focus è la mancata tutela del diritto di viaggiare non è poveri disabili trattati male". Boniardi ricostruisce la vicenda e sottolinea: “Non ha senso la pretesa di far scendere dal treno delle persone che avevano un biglietto con prenotazione come lo avevamo noi, prescindendo dalle loro esigenze: non era un problema risolvibile da noi clienti ma da Trenitalia". L’azienda ha detto che è stata fornita loro la massima assistenza e promesso il rimborso dei biglietti.

Le dichiarazioni

"La responsabilità di quanto successo non è di chi non si è alzato, ma di chi non ha garantito il servizio": così Giulia Boniardi, responsabile di Haccade, l'associazione con cui viaggiavano i venticinque disabili che non sono riusciti a salire sul treno e sono dovuti tornare in pullman a Milano, commenta quanto avvenuto ieri alla stazione di Genova Porta Principe. "Stanno mettendo le persone una contro l'altra, è una narrazione agghiacciante, il focus è la mancata tutela di un diritto, quello di viaggiare, il messaggio - sottolinea Boniardi - non è 'poveri disabili trattati male'". "Non ha senso la pretesa di far scendere dal treno delle persone che avevano un biglietto con prenotazione come lo avevamo noi, prescindendo dalle loro esigenze: era una competenza che non spettava ai passeggeri, non era un problema risolvibile da noi clienti ma da Trenitalia" dice ancora Giulia Boniardi, presidente dell'associazione Haccade.


La ricostruzione

Boniardi ricostruisce così quanto successo alla stagione di Genova Porta Principe: "Avevamo prenotato dei biglietti su un regionale veloce dove vengono garantiti i posti, ma non con numeri assegnati, e quando il gruppo - 25 disabili e 5 accompagnatori - è arrivato in stazione è stato avvertito di possibili sovraffollamenti e gli è stato proposto di usare un autobus anziché un treno". Gli organizzatori hanno preferito però non accettare l'offerta, perché il treno garantisce servizi migliori per le esigenze dei disabili. Il treno "è arrivato completamente pieno, a quel punto il capotreno - racconta la responsabile - ci ha fatto vedere qual era la carrozza a noi riservata, che era piena. Era stato chiesto ai viaggiatori di scendere ma era fisicamente impossibile perché erano tutti ammassati. A quel punto c'è stata un'escalation di nervosismo, con manifestazioni di disappunto ma - sottolinea Boniardi - nei confronti della situazione e non dei disabili. Eravamo tutti in una condizione di enorme disagio, sia i viaggiatori sul treno sia chi aspettava sulla banchina".


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