Dazi, per il presidente del Consiglio Meloni in Usa crescono le insidie: "Fase complessa, serve lucidità”

Dazi, per il presidente del Consiglio Meloni in Usa crescono le insidie: "Fase complessa, serve lucidità” Photo Credit: Agenzia Fotogramma
16 aprile 2025, ore 16:00
Domani l’atteso faccia a faccia alla Casa Bianca con il presidente Donald Trump, nella tarda mattinata americana, poi subito il rientro in Italia e venerdì 18 alle 13 a Roma altro confronto, questa volta con il vicepresidente degli Stati Uniti Vance
La visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli Usa per incontrare Donald Trump si è riempita di insidie. Tra dietrofront, correzioni e nuove dichiarazioni bellicose sul fronte dei dazi, il presidente americano non manca ogni giorno di spiazzare mercati e osservatori senza che questo riveli una strategia coerente, rendendo assolutamente imprevedibile lo scenario entro cui dovrà muoversi la premier.
La premier
D'altronde lo ha ammesso la stessa presidente del Consiglio: "Sappiamo che siamo in momento difficile, vediamo come va nelle prossime ore, come potete immaginare non sento alcuna pressione per i miei prossimi due giorni...", ha detto ironicamente Meloni riferendosi proprio al previsto incontro di domani con Trump. Di sicuro, ha sottolineato, "faremo del nostro meglio, io sono consapevole di quello che rappresento e sono consapevole di quello che sto difendendo, vediamo come si sviluppa il quadro nel quale ci troviamo ma ricordiamoci che noi abbiamo la forza, la capacità, l'intelligenza e la creatività per superare ogni ostacolo. Abbiamo superato ostacoli ben maggiori, ne supereremo anche di peggiori", ha rassicurato la premier.
Fazzolari
Anche per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari la missione di Meloni negli Usa "non sarà facile" e si prospetta "ricca di insidie" perché, ha spiegato, "le dichiarazioni Usa fanno pensare a una politica protezionistica che danneggerebbe molto l'Italia. Non so quanto possa essere vantaggiosa per gli Usa ma per l'Italia e l'Europa potrebbe essere molto pericolosa". A conferma delle difficoltà che si prospettano per Meloni, l'incontro a Washington tra il segretario al Commercio Usa, Howard Lutnick, e il commissario europeo al Commercio, Marcos Sefcovic, unico titolato a trattare per i Paesi europei in materia di tariffe doganali, non ha registrato progressi. Anzi, gli Usa hanno respinto la proposta europea di dazi a zero per tutti i beni industriali, inclusa l'auto.
La mossa
Una mossa che sembra suggerire come la maggior parte dei dazi imposti da Trump sui beni Ue non verranno rimossi rapidamente. Una doccia fredda per la strategia delineata da Meloni che punta, sul lungo periodo, ad arrivare a un'area di libero scambio tra Nord America ed Europa. Proprio alla luce degli ultimissimi sviluppi, la premier ieri ha convocato in serata un vertice di governo a Palazzo Chigi a cui hanno partecipato i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, quello della Difesa Guido Crosetto e quello degli Affari regionali e il Pnrr Tommaso Foti. Adesso Meloni è in volo, destinazione la Casa Bianca.