Cybersecurity: prosegue l’ondata di attacchi hacker contro i siti italiani

Cybersecurity: prosegue l’ondata di attacchi hacker contro i siti italiani

Cybersecurity: prosegue l’ondata di attacchi hacker contro i siti italiani Photo Credit: Markus Spiske, su Unsplash


I portali delle forze dell’ordine, di alcuni ministeri e di alcune aziende del trasporto pubblico sono stati presi di mira dal gruppo filorusso Noname05(16)

I siti istituzionali del nostro Paese continuano a non avere pace. L’ondata di attacchi hacker, condotti da cyber criminali filorussi, cominciata ieri sta proseguendo anche oggi, bersagliando vari ministeri, portali delle forze dell’ordine, banche e aziende del trasporto pubblico. Un’offensiva che, grazie a un’attività di protezione preventiva, al momento, starebbe sortendo scarsi effetti.


Gli attacchi

Da alcuni mesi le infrastrutture digitali delle realtà istituzionali italiane vengono prese di mira da hacker filorussi. La squadra di informatici impegnati in queste attività si era già fatta conoscere nel mese di gennaio, quando aveva realizzato un altro attacco, colpendo ministeri, banche e porti. A differenza di altre offensive digitali, tuttavia, questa volta i cyber criminali afferenti al gruppo Noname057(16) non stanno agendo per rubare dati o causare danni; l'unico scopo sembra sia impedire l’accesso ai portali

Questa strategia viene definita Ddos (Distributed denial of service). In breve, il malfunzionamento dei siti deriva dal lancio di un numero esorbitante di tentativi fasulli di accesso. Le piattaforme non riescono a gestire una tale mole di richieste e si bloccano. I cyber criminali non cercano di carpire informazioni sensibili e non puntano ad appropriarsi di soldi o altri valori. Si accontentano di non rendere il servizio fruibile.


I bersagli

Anche oggi, a doversi difendere dall’attacco digitale, sono stati vari siti istituzionali. In particolare, i portali di alcuni ministeri: Esteri, Economia, Infrastrutture e Trasporti, Sviluppo economico; quelli delle forze dell’ordine (Carabinieri, Guardia di finanza); alcune aziende che si occupano del trasporto pubblico di varie città.

Fondamentale per prevenire disagi ulteriori, l’attività garantita dai sensori dell'Agenzia per la cyber sicurezza nazionale, che hanno avvisato per tempo i target dell'offensiva. Gli effetti nocivi, infatti, sono stati parecchio contenuti. Gli esperti di queste dinamiche sono abbastanza concordi nel ritenere che si tratti di azioni dimostrative e di propaganda, volte a far parlare del fenomeno, più che a causare danni permanenti.


Un atto di ritorsione

La nuova ondata di attacchi digitali arriva in un periodo in cui i toni della diplomazia tra Italia e Russia sono più aspri del solito. Gli hacker si sarebbero mossi in seguito alle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, pochi giorni fa, parlando all’università di Marsiglia aveva paragonato l'aggressione della Russia contro l'Ucraina al progetto del “Terzo Reich” nazista. Insieme con l’offensiva digitale, nella giornata di ieri sono arrivate anche vere e proprie minacce al capo dello Stato per mezzo del portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Le parole di Mattarella “non possono rimanere e non rimarranno senza conseguenze”, aveva dichiarato la donna. Nella giornata di venerdì aveva già attaccato il presidente della Repubblica, definendo “invenzioni blasfeme” i contenuti del discorso sopracitato presso l’ateneo francese.



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