Computer a base di luce: la nuova frontiera dell’informatica per calcolatori un milione di volte più veloci di quelli attuali

Computer a base di luce: la nuova frontiera dell’informatica per calcolatori un milione di volte più veloci di quelli attuali

Computer a base di luce: la nuova frontiera dell’informatica per calcolatori un milione di volte più veloci di quelli attuali


A realizzare questa importante conquista informatica è stato un team di ricercatori dell’Università finlandese di Aalto

Un computer basato sulla luce. In periodo di caro energia? Non sembra una grande idea, ne siamo tutti coscienti. Fortunatamente la ricerca non si pone problemi come il caro bollette e prosegue a passi da gigante anche nel campo dell’informatica: computer in grado di lavorare un milione di volte più velocemente di quelli attuali potrebbero presto aiutare gli scienziati di tutto il mondo e, chi lo sa, tra qualche decennio anche noi saremo in grado di pubblicare i nostri contenuti sui social alla velocità – è proprio il caso di dirlo – della luce.


La ricerca

A realizzare questa importante conquista informatica è stato un team di ricercatori dell’Università finlandese di Aalto, che l'ha pubblicata sulla rivista Science Advances. Oltre a innovare il campo, la ricerca ha il merito di aver proposto un approccio completamente nuovo per quanto concerne il sistema di funzionamento dei calcolatori.

Queste potenti macchine sfruttano gli impulsi luminosi come segnale di ingresso, permettendo così di effettuare molte operazioni simultaneamente. Attraverso questa innovazione si superano i limiti dei computer attuali in grado, attraverso gli odierni processori, di portare avanti appena una sola operazione alla volta.


Il funzionamento del calcolatore

Comprendere il modo in cui fisicamente questi computer operano non è facile, ma ci proviamo. Alla base di tutto ci sono le cosiddette “porte logiche”, componenti fondamentali dei processori dei computer: minuscoli circuiti in grado di svolgere delle operazioni logiche ricevendo un segnale in entrata e producendone uno in uscita. Quelle convenzionali sono elettroniche, cioè funzionano mescolando gli elettroni.

Con questa nuova tecnica sviluppata dai ricercatori il segnale d’ingresso è rappresentato dalla luce che viene fatta viaggiare in senso circolare. Le nuove porte logiche applicate sono realizzate con materiali cristallini che, in base alla direzione con cui ruota la luce, sono in grado di produrre a loro volta un segnale luminoso. Insomma: un input viene ricevuto e uno nuovo viene mandato, proprio come prima. Solo che questa volta tutto avviene con una velocità esponenzialmente maggiore. Grazie all’aggiunta di filtri negli step successivi è così possibile riprodurre tutti i diversi tipi di porte logiche che si trovano negli attuali computer.


I sistemi ibridi e i pericoli per il futuro

Come accennato, questa tipologia di funzionamento rivoluziona l’approccio ai calcolatori informatici, dando la possibilità alle porte logiche di lavorare contemporaneamente in parallelo e aprendo la strada alla realizzazione di circuiti molto più complessi. Inoltre, i risultati dello studio mostrano che questa nuova tecnologia porterà presto alla costruzione di computer ibridi basati sia sulla tecnologia elettronica che su quella ottica.

Insomma, per la ricerca questi supercomputer iperveloci sono già realtà. La domanda è: quando lo saranno anche per noi comuni mortali? E i nostri cellulari quando potranno adottare la stessa tecnologia? Orde di influencer si attanagliano nel tentativo di trovare risposta alla domanda ed equivalenti orde di normali fruitori delle piattaforme vivono ignari del pericolo che si prospetta. Immaginate la possibilità di pubblicare il proprio lato b in pochi millesimi di secondo. Se siete colti da un pervasivo tremore vuol dire che siete normali e percepite il pericolo. Oppure vi state già preparando al peggio e cominciate a twerkare.



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