Cinema, lavoratori a colloquio con Giuli sul "tax credit": “Incontro costruttivo”

Cinema, lavoratori a colloquio con Giuli sul "tax credit": “Incontro costruttivo”

Cinema, lavoratori a colloquio con Giuli sul "tax credit": “Incontro costruttivo” Photo Credit: agenziafotogramma.it


Dopo le polemiche delle scorse settimane, il ministro della Cultura ha incontrato una delegazione di lavoratori della settima arte

Un incontro volto a distendere gli animi e a intavolare un dialogo utile per risolvere i problemi del mondo del cinematografico. Dopo settimane di polemiche e frecciatine tra Alessandro Giuli ed esponenti del settore, il ministero della Cultura ha aperto le porte a una delegazione composta da attori, autori e registi preoccupati per il momento di sostanziale (e prolungato) stallo che il mondo della settima arte italiana sta vivendo.


La riforma del tax credit

Un incontro molto costruttivo”, così è stata definita dalla rappresentanza dei lavoratori del cinema la conversazione di circa due ore e mezza con il ministro della Cultura e i suoi collaboratori. Lo ha precisato Simonetta Amenta dell’Agici (Associazione generale industrie cine-audiovisive indipendenti).

A rendere necessario l’incontro, le polemiche delle scorse settimane fomentate da attori e registi imbufaliti dagli interventi governativi sul settore. A dare origine al malcontento, la scelta dell’ex ministro della cultura Sangiuliano di interrompere le agevolazioni tributarie introdotte dall’allora titolare del dicastero Franceschini, il cosiddetto “tax credit”. Il provvedimento – in vigore dal 2016 – prevedeva uno sgravio fiscale fino al 40% delle spese sostenute per la realizzazione di un film. L’introduzione della misura aveva dato una spinta notevole alle produzioni italiane. Con l’arrivo della pandemia, tuttavia, erano emerse ampie criticità e storture circa il ricorso a queste agevolazioni: tanti film riuscivano a ottenerle, nonostante poi il numero di spettatori in sala (e il conseguente ritorno economico) fosse davvero troppo basso per giustificare l’investimento statale.

Ecco allora l’intervento del ministro Sangiuliano, che aveva deciso di bloccare l’erogazione dei fondi, congelando la situazione e causando gravi difficoltà alle case di produzione più piccole.

La denuncia degli artisti

A mettere in luce i problemi causati da questa scelta governativa, una lettera firmata da 94 lavoratori del mondo del cinema (registi, attori, autori, ecc.) rivolta proprio a Giuli. Lo scopo della comunicazione: chiedere un impegno concreto per andare incontro ai professionisti in difficoltà e limitare gli attacchi rivolti dal ministro agli attori che si erano pubblicamente esposti (anche con toni molto duri, uno su tutti Elio Germano che aveva accostato il meccanismo delle nomine governative a quello dei clan) per criticare l’inerzia del ministro. Secondo quanto riportato nella missiva, circa il 70% delle persone che lavorano nel cinema è senza occupazione da oltre un anno.



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