Chiara Poggi :ora potrebbe cambiare tutto, la procura di Pavia ha fatto trapelare come il dna di ignoto 3 sia un errore

Chiara Poggi :ora potrebbe cambiare tutto, la procura di Pavia ha fatto trapelare come il dna di ignoto 3 sia un errore Photo Credit: ansa/Pavia Press Paolo Torres
12 agosto 2025, ore 18:27
i legali di Alberto Stasi, condannato a 16 anni per aver ucciso la sua fidanzata. E adesso, i legali Giada Bocellari e Antonio De Rensis, pensano alla possibilità di una revisione della condanna
Ed ora il colpo di scena. Garlasco è un puzzle infinito. La Procura di Pavia ha svelato che "Ignoto 3", il cui Dna è stato trovato nella bocca di Chiara Poggi, non ha nulla a che fare con l'omicidio avvenuto ormaj 18 fa. E dunque come ci è finito lì? Ebbene, si è trattato di un errore marchiano di chi ha effettuato l'autopsia. Il Dna appartiene infatti a un altro uomo morto in quei giorni, che con Chiara ha condiviso solo il tavolo dell'autopsia. Un risvolto che ha del clamoroso e che ha scatenato, una volta di più, i legali di Alberto Stasi, condannato a 16 anni per aver ucciso la sua fidanzata. E adesso, i legali Giada Bocellari e Antonio De Rensis, pensano alla possibilità di una revisione della condanna.
La famiglia scossa una volta di più
Si auguravano, dopo 18 anni, di poter finalmente celebrare nel raccoglimento della famiglia e delle persone più vicine l'anniversario dell'assassinio della loro Chiara. Invece non sarà così: la clamorosa riapertura delle indagini ha riportato dallo scorso marzo il caso del delitto di Garlasco sulle prime pagine e, in maniera ancor più ossessiva che in passato, quasi sospetta, in decine di talk show televisivi, arrivando ad insinuare addirittura un coinvolgimento del loro figlio più giovane, Marco, nell'ambito di indagini che hanno messo nel mirino uno dei suoi più cari amici, Andrea Sempio. E così mamma Rita e papà Giuseppe Poggi si devono rassegnare a un altro 13 agosto con i riflettori puntati su un caso che loro considerano da tempo chiuso, dopo una sentenza passata in giudicato nel 2015 che ha condannato Alberto Stasi e due tentativi di riapertura e un ricorso straordinario promossi dalla difesa e bocciati dai giudici. I genitori di Chiara non hanno alcuna voglia di commentare gli ultimi sviluppi,