Che fine farà Alitalia? Le indiscrezioni sul nuovo piano industriale, meno aerei e meno rotte per sopravvivere

Che fine farà Alitalia? Le indiscrezioni sul nuovo piano industriale, meno aerei e meno rotte per sopravvivere

Che fine farà Alitalia? Le indiscrezioni sul nuovo piano industriale, meno aerei e meno rotte per sopravvivere


Entro tre giorni conosceremo il nuovo piano industriale della ex compagnia di bandiera, i tagli saranno sostanziali

Chissà se il 5 maggio 1947, data del primo volo di Alitalia sulla tratta Torino-Roma-Catania con un trimotore Fiat G 12, qualcuno si sarebbe aspettato che dopo 73 anni di onorato servizio la ex compagnia di bandiera avrebbe fatto la fine che vi stiamo per raccontare. Il Corriere della Sera ha pubblicato alcune indiscrezioni che riguardano il businnes plan che il Consiglio di Amministrazione della nuova newco dovrà approvare entro tre giorni. La nuova Alitalia – si legge - decollerà con la metà degli aerei e del personale rispetto a quella attuale, con un taglio delle rotte e delle frequenze nazionali, una maggiore concentrazione sulle grandi città europee e un investimento iniziale su cinque destinazioni intercontinentali (quelle storiche e profittevoli) in attesa che il mercato mostri segni di ripresa e che si arrivi alla scelta del partner internazionale, una tra il gruppo Lufthansa e la triade Delta Air Lines-Air France-Klm. Questa sarebbe l’ultima bozza del piano industriale di Italia Trasporto Aereo Spa — la newco pubblicata creata per rilanciare il vettore tricolore. Questo piano potrebbe subire ancora qualche modifica, ma, in linea di massima, la strada è tracciata. Entro il 21 dicembre il piano dovrà essere inviato a Camera e Senato.


Aerei e rotte della nuova Alitalia

La nuova Alitalia – sempre secondo le indiscrezioni del Corriere - prevede di avviare l’attività il prossimo aprile con 51 aerei e circa 5.000 dipendenti, la metà di quelli a tempo indeterminato nell’attuale amministrazione straordinaria. I numeri delle macchine (come vengono chiamati in gergo gli aerei) si assottigliano. Cinque velivoli regional (Embraer E190), 40 di corto e medio raggio Airbus (A319 e A320) e 6 per i voli intercontinentali (5 Boeing 777-200ER e un Boeing 777-300ER, da utilizzare anche per i voli cargo, che in questa fase si sono dimostrati profittevoli). Verrebbero tagliate le rotte e ci si concentrerebbe sulle grandi città europee, a partire dalle capitali. Per i voli intercontinentali da Roma Fiumicino si volerebbe solo a New York, Los Angeles, San Paolo del Brasile, Buenos Aires e Tokyo. Si tratterebbe, dunque, di un taglio importante. Praticamente quasi si cancellerebbe quasi il 50 per cento dei voli e delle rotte. Ad oggi, prima della crisi del settore aereo dovuta al Covid, i velivoli in possesso di Alitalia erano 89 e le destinazioni servite 109.


La crisi mondiale del trasporto aereo

C’è da dire che il mercato del trasporto aereo è disastrato ed il problema non è solo di Alitalia. La riduzione del traffico ha toccato il meno 90% nei mesi più duri della pandemia e la luce in fondo al tunnel, al momento, non si vede. Il 2020 si dovrebbe chiudere con una riduzione del 66% dei passeggeri rispetto allo scorso anno. Praticamente una disfatta. Nei primi sei messi dell’anno la voce ricavi ha chiuso a meno 80% mettendo in crisi le casse di tutte le compagnie aeree. Per restare in piedi il settore ha già ricevuto dalle istituzioni 160 miliardi di dollari di aiuti, ma il buco è di circa 13 miliardi al mese. Un vero e proprio disastro annunciato. Ormai non si vola quasi più ed il rischio, a fine emergenza, è che i prezzi dei biglietti siano sempre più cari.


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