Che cosa c'è su Gente n° 30 in edicola da venerdì 25 luglio

Che cosa c'è su Gente n° 30 in edicola da venerdì 25 luglio Photo Credit: Gente
24 luglio 2025, ore 15:30
La verità sui Rolex di Totti e Ilary: ma quale affido condiviso, nessuno li può toccare; Susanna Camusso si espone sull’emendamento di Fratelli d’Italia che cancella le violazioni retributive fino al 2020: « Si rischia di perdere quello che l’azienda non ti ha pagato»
Qual è la verità rispetto alla sentenza del giudice sulla spinosa questione degli orologi contesi tra Francesco Totti e Ilary Blasi? Non è vero che c’è l’affido condiviso, come hanno scritto erroneamente molti giornali. I Rolex rimangono in cassetta di sicurezza finché il giudice deciderà a chi appartengono. E l’ex calciatore della Roma canta già vittoria, visto che in tribunale ha portato scontrini, garanzie e bonifici che attesterebbero che i cronografi sono suoi. Da ambienti vicini al calciatore filtrano notizie sul fatto che Totti sarebbe molto stanco di questi continui litigi (del resto lui da settembre 2022 non rilascia dichiarazioni al riguardo, la Blasi invece sul loro rapporto ha fatto un libro e due documentari con Netflix) e che probabilmente sarebbe ben felice di mettere la parola fine alla questione.
Gente fa chiarezza anche sull’effettivo valore degli orologi, dettagliando i quattro modelli al centro della diatriba: in totale si tratta di un “malloppo” di circa 700mila euro, dove il pezzo più pregiato è il famoso e rarissimo Rolex Daytona Rainbow, che da solo vale circa 550mila euro.
Susanna Camusso sui diritti dei lavoratori
Intanto la politica si muove e le discussioni restano accese. Sull’emendamento di Fratelli d’Italia che cancella le violazioni retributive fino al 2020, Susanna Camusso dice: «Si rischia di perdere quello che l’azienda non ti ha pagato, e che ti era dovuto, ma anche di non poterlo mai chiedere»
«È una cosa che riguarda milioni di persone dal momento che riguarda le aziende con più di 15 dipendenti. Non si può riconoscere il diritto a non pagare regolarmente i lavoratori cancellando le interpretazioni della Corte di cassazione e della Corte costituzionale che facevano decorrere i termini di prescrizione dopo la chiusura del contratto di lavoro», continua su Gente l’ex segretario della Cgil. Poi sottolinea: «L’emendamento, per il quale abbiamo chiesto l’inammissibilità perché estraneo al provvedimento nel quale è stato inserito (il decreto ex Ilva), potrebbe inficiare i processi in corso sullo sfruttamento della manodopera da parte delle mafie».
Articolo di: Gente