Cecilia Strada a RTL 102.5 su Piantedosi: “Non si giudica la disperazione degli altri”

Cecilia Strada a RTL 102.5 su Piantedosi: “Non si giudica la disperazione degli altri”

Cecilia Strada a RTL 102.5 su Piantedosi: “Non si giudica la disperazione degli altri”


Cecilia Strada, figlia di Gino Strada, è stata ospite di RTL 102.5 in “Giletti 102.5” con Massimo Giletti e Luigi Santarelli per un commento sul terribile naufragio avvenuto domenica scorsa sulle coste crotonesi, in Calabria

Sale il numero delle vittime del naufragio del barcone carico di migranti nelle acque di Steccato di Cutro. Ai microfoni di RTL 102.5 Cecilia Strada commenta il terribile avvenimento: «Queste morti si possono evitare. Dobbiamo considerare che, oltre alle vittime del naufragio sulle coste crotonesi, dall’inizio dell’anno, nel Mediterraneo centrale, ci sono stati quasi cinque morti al giorno. Dunque, si possono evitare queste morti? Si, ma evitarle vuol dire rivedere le politiche europee di gestione dei flussi migratori. Fin quando le porte dell’Europa saranno chiuse alle persone che devono scappare dal proprio Paese o anche rincorrere il sogno di una vita migliore, non resterà che affidarsi ai trafficanti di essere umani. I corridoi umanitari non sono una soluzione all’’intero fenomeno, sono essenziali ma i numeri non sono sufficienti».

Sulle responsabilità del governo italiano circa le stragi in mare, Cecilia Strada afferma: «Per quanto riguarda le navi di soccorso della flotta civile, dal 2017 a oggi abbiamo contestato ogni governo. Perché, di fatto, tutti i governi che si sono susseguiti in questi anni hanno ostacolato il soccorso in mare. A partire dagli accordi con la Libia, firmati dall’allora ministro Marco Minniti. Questi accordi hanno fatto sì che centinaia e centinaia di milioni di euro delle tasche degli italiani fossero impiegati per violare i diritti umani attraverso il finanziamento alla Guardia costiera libica che, di fatto, riporta le persone nelle mani dei trafficati, agli stupri e alle torture. Condanniamo anche le azioni di questo governo quando ostacola il soccorso in mare».

«Sono molti anni che in Italia non esiste un decreto flussi reale, bisogna ripristinarli. La possibilità di accedere in Europa legalmente dà una prospettiva a queste persone. Ovviamente ci saranno delle situazioni di disperazione che porteranno queste persone a partire illegalmente, lì dobbiamo agire al di fuori del decreto flussi. Sono rifugiati e hanno diritto alla protezione umanitaria», continua

Sulle parole del ministro Piantedosi, Cecilia Strada commenta: «Quando le ho sentite ci sono rimasta male, per usare un eufemismo. La culla in cui nasciamo è una botta di fortuna, non è colpa nostra nascere nella parte del mondo sbagliata. Non penso che possiamo, dalla nostra posizione di persone nate in uno Stato democratico, premetterci di giudicare la disperazione degli altri. Al momento si dice che l’unico modo per non lasciarli morire significa fermare le partenze, ma ciò significa continuare a dare miliardi ad Erdogan per tenerli in condizioni infernali, pagare la Guardia costiera libica per riportare le donne agni stupri, lasciarli praticamente all’inferno», conclude.


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