Caso Garlasco, la Procura dice no alla semilibertà per Stasi. Dubbi sull’intervista concessa a Le Iene durante un permesso premio

Caso Garlasco, la Procura dice no alla semilibertà per Stasi. Dubbi sull’intervista concessa a Le Iene durante un permesso premio

Caso Garlasco, la Procura dice no alla semilibertà per Stasi. Dubbi sull’intervista concessa a Le Iene durante un permesso premio


09 aprile 2025, ore 18:30

La Procura generale di Milano ha espresso parere controrio sulla concessione della semilibertà. Intanto, a Pavia si indaga su nuove tracce genetiche legate al caso Chiara Poggi

NEGATA LA SEMILIBERTÀ A STASI

La Procura generale di Milano, rappresentata dalla sostituta Valeria Marino, ha espresso parere contrario alla concessione della semilibertà ad Alberto Stasi, l’uomo condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto del 2007. La richiesta, esaminata durante un'udienza a porte chiuse davanti al Tribunale di Sorveglianza, è ora al vaglio dei giudici, la cui decisione è attesa entro cinque giorni. Stasi, 41 anni, non era presente all’udienza, così come non lo era Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara e attualmente indagato per concorso in omicidio. A Pavia si è svolta infatti un’udienza parallela: un incidente probatorio voluto dalla Procura per stabilire se la traccia genetica trovata sotto le unghie della giovane possa essere compatibile con il DNA di Sempio.

L'INTERVISTA A "LE IENE"

Nel caso di Alberto Stasi, il parere negativo della Procura si fonda su un’intervista concessa di recente alla trasmissione “Le Iene”, senza autorizzazione da parte del carcere. Secondo la Procura, questo episodio solleva dubbi sulla gestione della sua libertà, pur essendo l’unico elemento critico segnalato: per il resto, le relazioni sul suo comportamento in carcere sono considerate positive. In subordine al rigetto della misura, è stata anche proposta la sospensione del procedimento per poter svolgere ulteriori verifiche su quella stessa intervista. Tuttavia, la direzione del carcere ha chiarito in un documento presentato ai giudici che l’intervista è stata registrata durante un permesso premio regolarmente concesso, e che non vi è stata alcuna violazione delle prescrizioni imposte. La difesa di Stasi ha quindi ribadito che non sussistono motivi per ostacolare l’accesso alla semilibertà, tappa necessaria in vista di un possibile affidamento in prova nei prossimi mesi.

A PAVIA CONTINUANO LE INDAGINI

Sul fronte delle indagini a Pavia, l’incidente probatorio mira a capire se il materiale genetico rinvenuto sotto le unghie della vittima possa essere utilizzato a fini processuali. La Procura ha inoltre richiesto la sostituzione del genetista forense Emiliano Giardina, nominato dal gip, mentre la difesa di Stasi ha chiesto di escludere dall’esame Luciano Garofano, ex comandante del Ris, ora consulente della difesa di Sempio. L'avvocato Antonio de Rensis, difensore di Stasi, ha parlato di "incompatibilità" rispetto alla presenza di Garofano. Di diverso avviso l’avvocato Angela Taccia, che difende Sempio, secondo cui la richiesta è infondata. La decisione della gip Daniela Garlaschelli sui periti e sull’ammissibilità delle prove è attesa nei prossimi giorni.


Argomenti

  • alberto stasi
  • chiara poggi
  • garlasco