Caso Almasri, archiviata la posizione della Presidente del Consiglio Meloni, a processo i ministri Nordio e Piantedosi insieme al sottosegretario Mantovano

Caso Almasri, archiviata la posizione della Presidente del Consiglio Meloni, a processo i ministri Nordio e Piantedosi insieme al sottosegretario Mantovano

Caso Almasri, archiviata la posizione della Presidente del Consiglio Meloni, a processo i ministri Nordio e Piantedosi insieme al sottosegretario Mantovano   Photo Credit: ansafoto/instagram Giorgia Meloni


04 agosto 2025, ore 21:55

La premier critica l’archiviazione parziale sul caso Almasri e difende i suoi ministri, mentre l’opposizione chiede processi trasparenti e accusa l’esecutivo di propaganda

IL POST DELLA PREMIER MELONI

La premier Giorgia Meloni ha reso noto, attraverso un post sui social, di aver ricevuto dal tribunale dei ministri la comunicazione sull’archiviazione della sua posizione, mentre sarebbe in arrivo la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Piantedosi, Carlo Nordio e Alfredo Mantovano. Meloni ha definito questa decisione “illogica” e “sorprendente”, poiché basata sul presupposto che lei non fosse stata informata preventivamente dai suoi collaboratori. La premier ha sottolineato che siederà accanto a loro quando il Parlamento sarà chiamato a esprimersi sulla questione, evidenziando così la compattezza del governo nonostante l’inchiesta.

LA GIORNATA DELLA PREMIER

La giornata della leader di Fratelli d’Italia era iniziata con toni ben diversi. Dopo il viaggio in elicottero verso Ancona, Meloni aveva preso parte a un evento per celebrare il compleanno di Antonio Tajani, al quale ha fatto recapitare dei dolci tunisini come omaggio del presidente Kais Saied. A seguire, la visita ai cantieri della Pedemontana e gli incontri con amministratori locali avevano scandito un’agenda densa di appuntamenti. Il momento clou della trasferta marchigiana è stato l’annuncio dell’estensione della Zona economica speciale (ZES) anche a Umbria e Marche, dichiarazione fatta al fianco del governatore Francesco Acquaroli, in piena corsa per la rielezione. Sebbene presentata come iniziativa istituzionale, la mossa è stata subito etichettata dalle opposizioni come un’operazione di propaganda elettorale. Matteo Renzi ha attaccato direttamente, affermando che la premier cerca di “recuperare consensi con promesse mirate”. Più prudenti i democratici, che per voce di Matteo Ricci hanno chiesto che all’estensione della ZES seguano stanziamenti adeguati per renderla effettiva. Rientrata a Roma, Meloni ha partecipato a un tavolo di lavoro dedicato al settore vinicolo e al successivo Consiglio dei ministri, senza trascurare l’invito al matrimonio del viceministro Edmondo Cirielli. Ma è stato in serata che la presidente del Consiglio ha alzato i toni, commentando con durezza il decreto dei giudici.

IL CASO ALMASRI

Secondo il documento, la premier non avrebbe condiviso né avallato le decisioni prese dai suoi ministri riguardo alla gestione del caso, elemento che avrebbe escluso la sua responsabilità nel “rafforzare un programma criminoso”. Meloni ha respinto con fermezza questa interpretazione, definendola priva di fondamento e rivendicando la coesione dell’esecutivo sotto la sua guida. Ha ricordato, con una frecciata, di non aver mai preso le distanze dai suoi ministri, a differenza di quanto avvenuto in passato in situazioni simili, chiaro riferimento al caso Diciotti e al comportamento dell’allora premier Giuseppe Conte. Anche Matteo Salvini è intervenuto a sostegno della leader, affermando che il governo resta unito e determinato, nonostante le pressioni giudiziarie e mediatiche.

LE REAZIONI DELLE OPPOSIZIONI

Sul fronte opposto, le forze di opposizione non hanno risparmiato critiche. Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra ha attaccato duramente l’esecutivo, accusandolo di aver favorito l’impunità di un criminale e invitando i membri del governo a rinunciare a qualsiasi protezione parlamentare per affrontare un processo “trasparente e giusto”. In questo clima di accuse e difese, la vicenda Almasri si conferma un terreno di scontro politico e giudiziario destinato a far discutere ancora a lungo, con ripercussioni che potrebbero influenzare non solo il dibattito parlamentare, ma anche gli equilibri interni alla maggioranza.


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