Botta e risposta al vetriolo tra Trump e Medvedev culmina nella decisione del presidente USA di schierare due sottomarini nucleari

Botta e risposta al vetriolo tra Trump e Medvedev culmina nella decisione del presidente USA di schierare due sottomarini nucleari

Botta e risposta al vetriolo tra Trump e Medvedev culmina nella decisione del presidente USA di schierare due sottomarini nucleari Photo Credit: AnsaFoto.it


Una mossa, quella del Tycoon, in risposta alle dichiarazioni dell'ex presidente russo, ora vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, che Trump bolla come insensate e provocatorie

Mostra tutti i segni di una pericolosa escalation il botta e risposta, innescato da giorni, tra Donald Trump e Dmitry Medvedev. Culmina questa sera nella decisione del presidente americano di schierare 2 sottomarini nucleari nelle regioni appropriate. “Ho ordinato il posizionamento di due sottomarini nucleari nelle regioni appropriate, nel caso in cui le dichiarazioni insensate e provocatorie dell'ex presidente russo Dmitry Medvedev, ora vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, fossero più di questo”, ha scritto il Tycoon aggiungendo che “le parole sono molto importanti e possono spesso portare a conseguenze indesiderate, spero che questo non sia uno di quei casi".

L’ORIGINE DELLA LITE

Risale a quattro giorni fa l’ultimatum di Trump a Putin per porre fine al conflitto in Ucraina, innescato dall'invasione russa su vasta scala avviata il 24 febbraio di tre anni fa. Il presidente americano ha ridotto da 50 a 10-12 giorni il tempo a disposizione per giungere ad una tregua, minacciando il leader russo con le sanzioni molto severe. Poi la Casa Bianca aveva spiegato non solo contro l'export russo verso gli Usa (molto limitato), ma soprattutto contro i Paesi che continuano a comprare il petrolio russo, prime fra tutte quindi la Cina e l'India. Medvedev aveva risposto "Ogni nuovo ultimatum di Trump è una minaccia e un passo verso la guerra, non tra la Russia e l'Ucraina, ma con il suo stesso Paese" evocando addirittura lo spettro di un possibile scontro militare tra Russia e America. Ieri, in un giorno in cui le attenzioni erano tutte concentrate sui dazi era giunto un affondo durissimo di Trump su Truth “L’ex presidente fallito della Russia, che si crede ancora presidente, deve stare attento a quello che dice. Sta entrando in un territorio molto pericoloso!”, aveva attaccato il numero uno della Casa Bianca. E a stretto giro Medvedev postava su Telegram una replica piccata: "Se alcune parole dell'ex presidente della Russia innescano una reazione così nervosa del presuntuoso presidente degli Stati Uniti, allora - si legge nel post – significa che la Russia sta facendo bene e continuerà sulla sua strada". Oggi la mossa di Trump contro la Russia.

TRUMP, TROPPE MORTI INUTILI

"Sono stato appena informato che quasi 20.000 soldati russi sono morti questo mese nella guerra ridicola con l'Ucraina - aveva scritto Trump in un precedente post - La Russia ha perso 112.500 soldati dall'inizio dell'anno. Sono tanti morti inutili!". E ancora di seguito "Anche l'Ucraina ha sofferto molto. Hanno perso circa 8.000 soldati dal primo gennaio 2025 e questo numero non comprende i dispersi. L'Ucraina ha perso anche civili, ma in numero minore, a causa dei razzi russi che si sono schiantati su Kiev e altre località ucraine - proseguiva il post - Questa è una guerra che non sarebbe mai dovuta accadere: questa è la guerra di Biden, non 'di Trump'. Sono qui per vedere se posso fermarla!". Una chiusa che non lasciava presagire la reazione muscolare del presidente degli Stati Uniti, che speriamo si limiti al solo ordine di posizionamento dei due sottomarini nucleari. Perché parafrasando lo stesso Trump “le parole sono molto importanti e possono spesso portare a conseguenze indesiderate”, sperando che questo non sia uno di quei casi.


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