Bombe carta e blocchi autostradali alla marcia dei No Tav in Val di Susa, la premier Meloni: “Atti vergognosi”

Bombe carta e blocchi autostradali alla marcia dei No Tav in Val di Susa, la premier Meloni: “Atti vergognosi”

Bombe carta e blocchi autostradali alla marcia dei No Tav in Val di Susa, la premier Meloni: “Atti vergognosi”   Photo Credit: agenzia Fotogramma


26 luglio 2025, ore 21:13

Pomeriggio ad alta tensione in Val di Susa, i manifestanti No Tav hanno bloccato l’autostrada Torino-Bardonecchia e lanciato bombe carta contro le forze dell’ordine, per il Viminale si tratta di dissenso, non di protesta

E’ stato un pomeriggio di alta tensione e violenza quello odierno, sabato 26 luglio 2025, che ha sconvolto la Val di Susa. Durante la marcia No Tav contro la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione doveva essere una manifestazione pacifica, ma ben presto si è trasformata in una giornata di scontri, incendi e attacchi contro le forze dell’ordine.


Il corteo

La manifestazione ha preso il via a Venaus, con i partecipanti a lanciare slogan e sventolare bandiere al grido di “C’eravamo, ci siamo e ci saremo”. In testa uno striscione: “Ora e sempre No Tav”. Tante le bandiere del treno crociato che si mescolavano a quelle palestinesi, in segno di solidarietà al popolo di Gaza. La situazione è degenerata nel primo pomeriggio. Il corteo si è spezzato in più tronconi che hanno abbandonato il percorso stabilito per andare a colpire i cantieri a San Didero, Chiomonte e Traduerivi. Oltre al cantiere, nel mirino dei manifestanti, tra cui diversi a volto coperto, anche i presidi delle forze dell’ordine e le strutture per la realizzazione dell’opera. A San Didero un incendio di masserizie ha bloccato l’autostrada Torino-Bardonecchia. A Chiomonte lanciate pietre e bombe carta contro gli agenti. A Traduerivi, infine, è stato dato alle fiamme un container. Attorno alle ore 21 è stata riaperta l’Autostrada Torino-Bardonecchia in entrambe le carreggiate.


La premier Meloni

Ferma la condanna per quanto accaduto da parte della premier Giorgia Meloni, che ha espresso “solidarietà e vicinanza” alle forze dell’ordine, e definito quanto accaduto “atti vergognosi” e inaccettabili. Sulla stessa linea il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che lunedì sarà a Bardonecchia per inaugurare la seconda canna del traforo del Frejus: “Siamo determinati affinché questi malviventi siano messi in condizione di non nuocere”, ha detto.


Il Viminale

Il Ministero dell’Interno parla di “guerriglia urbana”. Il ministro Matteo Piantedosi, ha definito i fatti di oggi come “un atto di violenza organizzata ai danni dello Stato, delle sue infrastrutture e di chi le difende”, e ha annunciato l’identificazione di tutti i responsabili. “Non è dissenso – ha detto – ma estremismo ideologico che va isolato e represso con fermezza”.



Argomenti

  • Val di Susa
  • No Tav