Arriva il test genetico per determinare il sesso degli atleti, lo ha introdotto la World Boxing; a rischio esclusione Imane Khelif?

Arriva il test genetico per determinare il sesso degli atleti, lo ha introdotto la World Boxing; a rischio esclusione Imane Khelif? Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it
31 maggio 2025, ore 08:00 , agg. alle 10:44
La decisione scuote il mondo del pugilato, intanto, il destino sportivo di Imane Khelif è appeso a un test di laboratorio
Arriva una decisione storica che scuote il mondo del pugilato. La World Boxing, la federazione riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale, annuncia l’introduzione di test genetici obbligatori per determinare il sesso biologico degli atleti. Chi vorrà partecipare alle competizioni ufficiali dovrà essere sottoposto a questa prova. La misura rischia di escludere la pugile algerina Imane Khelif, che è da tempo al centro di controversie internazionali. E la decisione arriva a pochi giorni dalla Eindhoven Box Cup, appuntamento tra i più attesi del calendario pugilistico europeo. Imane Khelif, ricordiamo oro olimpico e figura di spicco del pugilato femminile, non potrà partecipare alla competizione. O perlomeno, potrà farlo solo dopo essersi sottoposta a un test genetico basato su PCR. Ovvero sulla tecnica che consente di rilevare la presenza del cromosoma Y, determinante per identificare il sesso biologico.
Il caso Khelif
Già durante la qualificazione per Parigi 2024, l’atleta algerina Imane Khelif era stata al centro di sospetti e speculazioni sul proprio genere. All’epoca si erano alzate diverse polemiche. Al dibattito avevano preso parte anche figure come Donald Trump, Elon Musk e J.K. Rowling. L’intervento del Cio stabilì che Khelif è intersex, e quindi poteva gareggiare nella categoria femminile. Dove poi vinse il titolo olimpico. Non mancarono tensioni diplomatiche e mediatiche. Una riguardò la pugile italiana Angela Carini che si ritirò dal match olimpico contro l’algerina, mentre l’ormai ex Federazione Internazionale di Boxe propose addirittura di assegnarle un premio simbolico. In Algeria venne celebrato il trionfo finale di Khelif. Ma le polemiche non si sono mai sopite.
La posizione della World Boxing
Secondo World Boxing, la nuova politica mira a "garantire la sicurezza e l’equità nelle competizioni". Per arrivare a questo, la federazione ha dichiarato di aver lavorato con un gruppo internazionale di esperti, medici e rappresentanti di altre federazioni sportive. Sono stati raccolti dati da diverse fonti. Da oggi dunque, le competizioni saranno riservate esclusivamente ad atleti geneticamente classificati come uomini o donne. Ed è anche la linea che riflette le parole della nuova presidente del CIO, Kirsty Coventry. All’atto della sua elezione aveva anticipato un possibile intervento sulla presenza di atleti transgender nelle competizioni femminili.
Un precedente
L’introduzione del test genetico potrebbe creare un precedente e rappresentare solo l’inizio di una trasformazione più ampia all’interno dello sport olimpico. Sono infatti, diversi gli organismi internazionali che stanno valutando misure simili. Tutti sulla pressione di atleti, sponsor e opinione pubblica.