
Arrestato il responsabile delo stupro avvenuto nella stazione di San Zenone al Lambro , 25 anni del Mali Photo Credit: Ansa/
11 settembre 2025, ore 18:00
Lavorava come cuoco in un centro di accoglienza che si trova vicino alla stazione, immagini delle telecamere e il successivo esame del Dna lo hanno incastrato
In poco tempo è stato trovato e arrestato l’uomo autore dello stupro ai danni di una diciottenne alla stazione di San Zenone al Lambro, in provincia di Milano. Si chiama Harouna Sangare ha 25 anni . Per rintracciarlo gli investigatori hanno visionato le immagini di un impianto di sorveglianza lungo la via di fuga indicata dalla vittima e poi quelle dell’ingresso del centro di accoglienza, dove Sangare quella sera lavorava come aiuto cuoco.
Harouna Sangare da poco in Italia
La violenza è avvenuta nella notte tra il 30 e il 31 agosto. Sangare, arrivato in Italia nel 2024, era ospite della onlus Fratelli di San Francesco, un centro di accoglienza a poche centinaia di metri dal luogo dell’aggressione. È emerso nella conferenza stampa convocata alla Procura di Lodi all’indomani del fermo per indiziato di delitto. Il giorno successivo alla violenza è stato trasferito in un’altra struttura gestita dalla stessa onlus a Milano. Lì ieri il 25enne è stato prelevato dai carabinieri della compagnia di San Donato Milanese, che hanno condotto le indagini coordinate dalla procura di Lodi, e portato in caserma.
Il dna conferma
Gli è stato prelevato un tampone e le analisi del Dna, eseguite dai Ris di Parma, hanno confermato che il suo Dna coincide con le tracce biologiche lasciate sul corpo della vittima. «Riteniamo che gli elementi acquisiti siano sufficienti a ritenere che il fermato sia il responsabile dei fatti», ha detto in conferenza stampa la procuratrice di Lodi, Laura Pedio.
Già segnalato per percosse alla compagna
Dal controllo in banca dati Sdi, il 25enne è risultato avere delle segnalazioni per percosse, lesioni e maltrattamenti contro la compagna. Originario del Mali, era arrivato in Italia nell’estate del 2024 e «da quello che risulta a noi ha uno status di protezione sussidiaria che dovrebbe essergli stata data dalla commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale», ha chiarito in conferenza stampa la procuratrice.