Ancora attacchi russi in Ucraina, e il Cremlino rimanda l'incontro Putin-Trump

Ancora attacchi russi in Ucraina, e il Cremlino rimanda l'incontro Putin-Trump

Ancora attacchi russi in Ucraina, e il Cremlino rimanda l'incontro Putin-Trump Photo Credit: agenziafotogramma.it


Nelle scorse ore il presidente ucraino Zelensky ha inviato Mosca a un nuovo round di negoziati per la pace

Altra notte e altra giornata di pesanti attacchi dell’esercito russo in diverse zone dell'Ucraina. L’esercito di Kiev ha attivato la difesa aerea, un asset che il presidente Zelensky continua a ribadire essere fondamentale per il paese. Lo stesso Zelensky nelle scorse ore ha invitato la Russia a un nuovo round di negoziati la prossima settimana. Mosca però intanto starebbe pianificando una nuova offensiva con duemila droni da lanciare simultaneamente, e intanto il Cremlino torna a definire il processo per un accordo “lungo e difficile”, aggiungendo che un incontro Putin-Trump è necessario ma che non è ancora il momento. Tutto mentre un’accusa alla Russia arriva anche dall’Unione europea rispetto alla mozione di sfiducia votata dal Parlamento europeo nei confronti della presidente della Commissione Von Der Leyen. Secondo fact-checker indipendenti ci sarebbe infatti la propaganda di Mosca dietro alla mozione, che è stata comunque bocciata.


Incontro Trump-Putin, per il Cremlino “non è ancora il momento”

Secondo quanto dichiarato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un’intervista alla televisione pubblica russa ripresa dalla Tass, “non è ancora arrivato il momento” per un incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin. Peskov ha tuttavia ammesso che un vertice tra i due leader è considerato ormai “necessario” e che “col tempo è qualcosa che senza dubbio succederà”. Il portavoce ha spiegato che potrebbero esserci accordi importanti da formalizzare in futuro, ma ha sottolineato che “questo lavoro deve essere ancora fatto”. Per ora, quindi, il vertice è rinviato. Peskov ha anche descritto i recenti contatti telefonici tra Trump e Putin come avvenuti in un clima “pragmatico e professionale”, tra leader che, pur mantenendo salde le proprie posizioni, mostrano la volontà di ascoltarsi reciprocamente.


Gli obiettivi russi restano "chiari e immutabili"

L’ultima telefonata tra i due, avvenuta a inizio luglio, è stata definita da Peskov una “conversazione pragmatica e professionale”, ma ha avuto conseguenze politiche rilevanti. In seguito al colloquio, Trump ha criticato duramente la posizione di Putin, in particolare la prosecuzione dei bombardamenti in Ucraina, e ha minacciato sanzioni più severe se non si raggiungerà un accordo entro 50 giorni. Il Cremlino, però, ha evitato di commentare direttamente l’ultimatum, ribadendo che gli obiettivi militari russi restano “chiari e immutabili”. Peskov ha infine riconosciuto che, sebbene Trump sembri determinato a facilitare una soluzione pacifica, anche Washington si sta rendendo conto della complessità di un processo “lungo e difficile”.


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