Ali Khamenei a Donald Trump, se gli Usa attaccano ci saranno conseguenze irreparabili. Non ci arrenderemo

Ali Khamenei a Donald Trump, se gli Usa attaccano ci saranno conseguenze irreparabili. Non ci arrenderemo Photo Credit: Fotogramma.it
18 giugno 2025, ore 14:00
Mentre sul campo non si fermano gli attacchi reciproci Papa Leone XIV ha lanciato un nuovo appello per la pace, in nome del diritto internazionale
Niente passi indietro da Ali Khamenei, anzi. Oggi ha avvertito gli Stati Uniti "ogni attacco avrà conseguenze irreparabili" ha detto la guida suprema dell'Iran nel suo messaggio alla Nazione trasmesso dalla tv di Stato rivolgendosi a Donald Trump e all'opzione di un possibile ingresso degli USA nel conflitto. In precedenza Khamenei aveva scritto in un post su X che 'la battaglia ha inizio' e il suo Paese non mostrerà 'alcuna pietà' nei confronti dei leader israeliani. Trump ha chiesto a Teheran una "resa incondizionata" ultimatum che Khamenei ha definito "inaccettabile". Israele non ha mai nascosto l'intenzione di uccidere Khamenei e il Tycoon ha avvertito: "Sappiamo dove si nasconde. Ma per ora non lo uccideremo". A parlare ancora sono le bombe e i lanci di missili reciproci, Tel Aviv ha colpito impianti di produzione di centrifughe nucleari. Da piazza S.Pietro intanto si leva un nuovo appello di Leone XIV: abbiamo il cuore straziato per le grida che si levano dai luoghi di guerra. Il Papa ha chiesto la pace, in nome del diritto internazionale.
LE REAZIONI, DA BERLINO A MOSCA
La Russia ha messo in guardia gli Stati Uniti dal fornire assistenza militare a Israele, o anche solo dal prendere questa ipotesi in considerazione. Lo riferisce l'Interfax, citando il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, secondo cui l'assistenza militare diretta degli Stati Uniti a Israele potrebbe destabilizzare radicalmente la situazione in Medio Oriente. Berlino rilancia in queste ore la strada della diplomazia "Non è mai troppo tardi per sedersi al tavolo del negoziato se ci si viene con onestà", ha ribadito il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul. Sulla stessa linea l'Italia, prima di lasciare Kananaskis dopo la due giorni di G7 Giorgia Meloni ha analizzato con evidente preoccupazione l'escalation, convinta però che sia "possibile uno scenario diverso in cui si arriva a negoziazioni". La Cina chiede agli Usa di fare pressioni su Israele e di aiutare la de-escalation. All'opposto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che l'Iran ha il diritto "legittimo" di difendersi dalla campagna di bombardamenti in corso da parte di Israele, giunta al sesto giorno.
L'APPELLO DEL PAPA
'Il cuore della Chiesa è straziato per le grida che si levano dai luoghi di guerra, in particolare dall'Ucraina, dall'Iran, da Israele e da Gaza. Non dobbiamo abituarci alla guerra, anzi bisogna respingere come una tentazione il fascino degli armamenti potenti e sofisticati', ha detto il Papa al termine dell'udienza generale a san Pietro.