Aereo donato a Trump, il primo ministro del Qatar: "È uno scambio tra due Paesi, una cosa normale tra alleati"

Aereo donato a Trump, il primo ministro del Qatar :"
20 maggio 2025, ore 17:51
Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, negando qualsiasi intento di corruzione o di voler comprare l'influenza dell'amministrazione americana
Il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha respinto le accuse di voler influenzare l'amministrazione Trump con la donazione di un jet da 400 milioni di dollari, destinato a diventare il nuovo Air Force One. "È uno scambio tra due Paesi, una cosa normale tra alleati". Le sue parole arrivano pochi giorni dopo l'annuncio di Donald Trump: l'emirato, ha detto l'11 maggio, ha offerto un Boeing 747-8 di lusso da utilizzare fino alla consegna dei nuovi aerei presidenziali, previsti non prima del 2027. "È un regalo. Gratis", ha detto il presidente. Ma secondo New York Times e Cnn, la versione ufficiale non corrisponderebbe alla realtà. L'aereo in questione apparteneva alla famiglia reale del Qatar ed è un jet extra-lusso, dotato di saloni, camera da letto trasformabile in unità medica, materiali pregiati e un bagno definito "quasi un'opera d'arte". Il Qatar aveva cercato invano di venderlo per anni. Poi, a febbraio, è stato trasferito a West Palm Beach, in Florida, dove Trump lo ha visitato di persona. Da lì, secondo il New York Times, è stato "amore a prima vista". Con i nuovi Air Force One bloccati da ritardi, Trump cercava una soluzione rapida per volare su un jet "degno degli Stati Uniti". "Siamo l'America. Dovremmo avere l'aereo più impressionante", ha affermato. Secondo fonti consultate dal New York Times, l'Ufficio militare della Casa Bianca aveva identificato una lista di 747 pronti per essere riconvertiti, tra cui il jet qatariota. Il tramite dell'operazione sarebbe stato Steven Witkoff, inviato speciale in Medio Oriente e vecchio amico di Trump. Il fondo sovrano del Qatar aveva salvato Witkoff da un crac immobiliare nel 2023. Secondo la Cnn, l'iniziativa non sarebbe partita da Doha, bensì dalla Casa Bianca. Inizialmente si sarebbe parlato di un acquisto o di un leasing. Solo in un secondo momento l'idea del "regalo" avrebbe preso piede, forse per accelerare i tempi ed evitare ostacoli legali. Fonti qatariote riferiscono che l'intenzione iniziale era vendere l'aereo, ma i negoziati avrebbero trasformato la proposta in una cessione gratuita. Trump ha continuato a definire l'operazione un "gesto generoso" della monarchia del Golfo. Oltre alle polemiche politiche ed etiche, l'operazione presenta complessità pratiche. Ex funzionari del Pentagono stimano che per rendere operativo il jet qatariota servirebbero anni e almeno un miliardo di dollari: l'aereo dovrebbe essere dotato di sistemi di comunicazione criptati, difese antimissile, protezione da impulsi elettromagnetici e bonificato da eventuali dispositivi di ascolto. Anche i costi operativi sono altissimi: 134 milioni di dollari l'anno, più 37 milioni per il solo equipaggio, secondo dati del Pentagono.