Addio a Stefano Benni: ironico, graffiante e satirico, scrittore di Bar Sport (e tanto tanto altro)

Addio a Stefano Benni: ironico, graffiante e satirico, scrittore di Bar Sport (e tanto tanto altro)

Addio a Stefano Benni: ironico, graffiante e satirico, scrittore di Bar Sport (e tanto tanto altro) Photo Credit: ANSA/MATTEO BAZZI


Morto a 78 anni, dopo una lunga malattia. Il figlio: "Ricordatelo, leggendo i suoi racconti ad alta voce"

Dalla mia lettura giovanile di "Bar Sport", ancora oggi, a distanza di qualche decennio, quando entro a prendermi un caffè al bar, il mio sguardo cerca sempre, nella vetrina dei dolci, esposta in bella vista, la "Luisona", la regina delle paste: quella figura mitologica creata da Stefano Benni, che in un misto di realtà e fantasia fa balzare agli occhi, subito, l'atmosfera del ritrovo di un'Italia un po' sbiadita,  ma che ancora ha da dire. Rimetto ora l'abito del cronista e confino in un angolo il mio punto di vista e il mio sentimento di dispiacere per la scomparsa di una delle voci più originali e trasversali della letteratura italiana contemporanea.

Il mondo di Benni

Stefano Benni, bolognese del '47 (da poco, ad agosto, aveva compiuto 78 anni) è morto oggi a Roma, dopo una lunga malattia. Era cresciuto sugli Appennini. La sua cifra visionaria, umoristica e a metà tra la satira e il realismo, lo colloca in una vena letteraria che, in Italia, è sempre stata prolifica. Benni come Guareschi, Fo, Jacovitti, Giulio Cesare Croce crea una fiaba contemporanea, una parodia del vero, ma il suo sguardo d'autore non si distoglie mai dagli ultimi: ne La compagnia dei Celestini ( diventato anche un celebre cartone animato nei primi anni Duemila), i protagonisti sono bambini, orfani e ribelli, in Terra! altro titolo visionario, da rileggere, Benni immagina, nel 1983, un viaggio interstellare, una corsa alla conquista dello Spazio  che sembra scritta oggi. I protagonisti delle sue storie sono spesso eccentrici e grotteschi, come in un fumetto, ma teneri e indomiti. 

Portò in Italia Daniel Pennac

Autore visionario e inclassificabile, Benni ha saputo raccontare il nostro Paese con uno sguardo unico, mescolando satira politica, poesia surreale, invettiva civile e umorismo anarchico. La sua produzione letteraria ha attraversato generi e decenni, senza mai perdere freschezza e originalità, e ha accompagnato generazioni di lettori attraverso mondi fantastici, bar improbabili, ribelli emarginati e profeti visionari e potenti sbeffeggiati (uno per tutti  Ricordiamo qualche titolo: i già citati Bar Sport (edito nel 1976 da Mondadori e poi ristampato da  Feltrinelli, la diventò la sua casa editrice d'elezione), Terra!, la Compagnia dei Celestini, Elianto, Margherita Dolcevita, il bar sotto il mare, Stranalandia, La grammatica di Dio, solo per citarne qualcuno. Molte le sue collaborazioni, a partire da quella con Beppe Grillo di cui scriveva i testi da comico, l'amicizia con Daniel Pennac di cui ha tradotto i romanzi, le incursioni nella musica, i testi per il teatro, le sceneggiature per il cinema e la regia (nel 1989 per Musica per vecchi animali con Umberto Angelucci) ma anche le collaborazioni giornalistiche, altrettanto taglienti per l'Espresso e Panorama, Cuore e Tango in un racconto della realtà dallo stile inconfondibile che lascia il segno.

"Leggete i suoi racconti ad alta voce", l'invito a ricordarlo del figlio Niclas

  "Se volete ricordare mio padre", ha scritto oggi sui social, Niclas Benni, figlio dello scrittore scomparso, "vi invito in questi giorni a leggere le opere di Stefano che vi stanno più a cuore a chi vi sta vicino, ad amici, figli, amanti e parenti. Sono sicuro che, da lassù, vedere un esercito di lettori condividere il loro amore per ciò che ha creato gli strapperebbe sicuramente una gran risata" "Come alcuni di voi sapranno, Stefano era molto affezionato al reading come forma artistica, lettura ad alta voce - spesso accompagnato da musicisti", ha  sottolineato Niclas Benni.  Per ovvi motivi di spazio, mi limito a questa: "Lavorare sul comico è difficile. Tempi precisi. Etimologie che spuntano. Parole che esplodono. Alta precisione, orologeria. Il fine segreto del caos. Difficile cambiare anche solo una parola. Ma si può fare" (Baol. Una tranquilla notte di regime. Feltrinelli, 1990)


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