Addio a George Foreman, l'ex campione del mondo dei pesi massimi è scomparso a 76 anni

Addio a George Foreman, l'ex campione del mondo dei pesi massimi è scomparso a 76 anni

Addio a George Foreman, l'ex campione del mondo dei pesi massimi è scomparso a 76 anni Photo Credit: https://agenziafotogramma.it/


Una vita straordinaria dentro e fuori dal ring. "Big George" non è stato solo il pugile sconfitto da Muhammad Ali a Kinshasa nel 1974, ma anche quello che, dopo essersi ritirato nel 1967, tornò 10 anni dopo divenendendo campione del mondo due volte

George Foreman, ex campione del mondo dei pesi massimi, è scomparso all’età di 76 anni. Lo ha comunicato la famiglia con un annuncio ufficiale della sua morte. Nato nel 1949 in Texas, Foreman ha conquistato la medaglia d’oro olimpica per gli Stati Uniti ai Giochi di Città del Messico del 1968, ma non solo: da professionista, ha ottenuto un impressionante record di 76 vittorie, di cui 68 per KO, subendo solo 5 sconfitte. Nel corso della sua carriera ha detenuto il titolo di campione dei pesi massimi per due volte, diventando una delle figure più iconiche della boxe mondiale.

RUMBLE IN THE JUNGLE E IL RITORNO

Foreman sarà sempre ricordato per il suo coinvolgimento in uno dei match più leggendari della storia del pugilato. Nel 1974, in Zaire, difese il titolo contro Muhammad Ali in quello che sarebbe diventato il celebre "Rumble in the Jungle". Nonostante fosse il favorito, Foreman fu sconfitto all’ottavo round per KO, dopo che Ali decise di attaccarsi alle corde del ring per incassare e schivare i colpi di Big George, che continuò a colpire senza sosta e con tutta la forza che aveva in corpo, arrivando ad essere esausto, cedendo così la corona all’età di 25 anni. Tre anni dopo, all’età di 28 anni, decise di ritirarsi dalla boxe. Tuttavia, nel 1987 fece un incredibile ritorno sul ring, iniziando una seconda fase della carriera che culminò nel 1994, quando, all’età di 45 anni, sconfisse Michael Moorer, riconquistando il titolo mondiale. Il suo ultimo incontro avvenne nel 1997 contro Shannon Briggs, e segnò la fine definitiva della sua carriera da pugile.

IL SUCCESSO IMPRENDITORIALE E LA VITA PRIVATA

Oltre al successo sportivo, Foreman divenne una figura di spicco nel mondo degli affari. Dopo il ritiro, trasformò il suo nome in un marchio di successo grazie al lancio del "George Foreman Grill", un elettrodomestico che vendette oltre 100 milioni di unità in tutto il mondo. Nel 1999, cedette i diritti commerciali del prodotto per la cifra record di 138 milioni di dollari, dimostrando il suo acume imprenditoriale. Nella vita privata, Foreman si sposò cinque volte e ebbe 12 figli, tra cui cinque maschi, tutti chiamati George. "Ho dato lo stesso nome a tutti i miei figli perché volevo che avessero sempre qualcosa in comune", dichiarò una volta. "Se uno di noi ha successo, lo abbiamo tutti.  

UNA VITA DIFFICILE E LA SCALATA AL SUCCESSO

La vita di Foreman non fu sempre segnata dal successo. Da giovane ebbe un’infanzia difficile, crescendo in un ambiente turbolento in Texas. Spesso coinvolto in piccoli crimini e risse, lasciò la scuola a 16 anni e si trovò più volte nei guai con la legge. Tuttavia, la sua iscrizione a un programma di formazione lavorativa cambiò il corso della sua vita. Durante questo periodo, vide un incontro di Muhammad Ali contro Floyd Patterson e si convinse di voler diventare un pugile. In poco tempo, passò dal dilettantismo alle Olimpiadi, dove vinse la medaglia d’oro, ponendo le basi per la sua straordinaria carriera professionistica. Dopo il trionfo olimpico, Foreman scalò rapidamente la divisione dei pesi massimi, mettendo a segno una serie di vittorie impressionanti. Nel 1973, affrontò il campione in carica Joe Frazier in Giamaica. Frazier, imbattuto fino a quel momento, era considerato uno dei migliori pugili della sua epoca. Tuttavia, Foreman lo mise al tappeto ben sei volte, vincendo per KO tecnico al secondo round e conquistando il titolo mondiale.

QUEL PERIODO LONTANO DALLA BOXE, DEDICATO ALLA RELIGIONE

Durante il suo periodo lontano dalla boxe, Foreman si dedicò alla religione, diventando pastore. Tuttavia, nel 1987, fece un incredibile ritorno al pugilato, con l’obiettivo di finanziare la sua chiesa. Nonostante lo scetticismo generale, riuscì a risalire la classifica dei pesi massimi, fino a guadagnarsi una sfida contro Evander Holyfield nel 1991. Sebbene abbia perso ai punti, la sua prestazione dimostrò che aveva ancora molto da offrire. Tre anni dopo, nel 1994, all’età di 45 anni, Foreman ottenne una delle vittorie più sorprendenti della storia del pugilato, sconfiggendo Michael Moorer e diventando il più anziano campione del mondo dei pesi massimi. Il suo incredibile ritorno lo rese una leggenda dello sport, trasformando l’opinione pubblica su di lui e facendolo diventare una figura amata e rispettata. Un uomo capace di reinventarsi più volte, partendo dalla difficile infanzia vissuta in Texas, arrivando a diventare un simbolo di riscatto e determinazione, un pugile temuto diventato, poi, imprenditore di successo. Il di George Foreman resterà per sempre legato alla storia della boxe e dello sport mondiale.


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