A rischio siccità più della metà del territorio europeo. Preoccupante anche la situazione in Cina

A rischio siccità più della metà del territorio europeo. Preoccupante anche la situazione in Cina

A rischio siccità più della metà del territorio europeo. Preoccupante anche la situazione in Cina


Si conferma anche ad agosto l'allarme siccità lanciato nelle scorse settimane. In Italia coltivazioni a rischio, crisi idrica in Spagna. Disagi anche in Cina

Il rapporto del Centro comune di ricerca della Commissione sulla siccità in Europa conferma anche per agosto la situazione preoccupante registrata a luglio. Con precipitazioni inferiori al solito e umidità del suolo in deficit, c’è un avviso siccità per il 47% del territorio europeo. A dirlo è il portavoce della Commissione europea Johannes Bahrke, nel corso del briefing quotidiano con la stampa: "Il 17% dell'Ue è in allerta, nel senso che anche la vegetazione e le colture mostrano gli effetti negativi della siccità. Complessivamente, il 64% dell'Europa è in allarme, il che contribuisce anche a diffondere ampiamente le aree di pericolo di incendio in tutta l'Ue". Una siccità grave a cui si uniscono ondate di caldo che hanno creato uno stress senza precedenti sul livello dell’acqua in tutta Europa, come sottolinea la commissaria per la Ricerca Mariya Gabriel: “Attualmente stiamo notando una stagione degli incendi ben al di sopra della media e un impatto importante sulla produzione agricola. Il cambiamento climatico è indubbiamente più evidente ogni anno”. Come già emerso nelle scorse settimane, secondo gli esperti del Centro di ricerca quella del 2022 potrebbe essere la siccità peggiore degli ultimi cinquecento anni, anche se i dati definitivi saranno disponibili solo a fine stagione.


IN ITALIA ALLARME COLTIVAZIONI

Una siccità inedita a cui si è aggiunto un maltempo inaspettato. Ed ecco che per molte attività agricole la sopravvivenza è a rischio. Secondo Coldiretti, i campi hanno già perso in media 1/3 delle produzioni di frutta, mais, frumento, riso, latte, con punte del 45% per il mais e i foraggi per alimentazione animale. Particolarmente a rischio le aree limitrofe al Po, dove si fanno evidenti anche gli effetti del cuneo salino: a causa della ridotta portata del fiume infatti, l’acqua salata dal mare si fa strada nelle falde acquifere. Un fenomeno che rompe l’equilibrio naturale del terreno e lo inaridisce sempre di più.


IN SPAGNA RISERVE IDRICHE A SECCO

Una fotografia emblematica quella che arriva in queste ore dalla riserva spagnola di Yesa, in Navarra. Un patrimonio naturale prosciugato dal caldo. Dopo mesi di siccità estrema infatti, secondo l’ultimo aggiornamento ufficiale del Ministero della Transizione Ecologica, le riserve idriche spagnole calano ancora arrivando al 36,9% della capacità totale (-1% nell'ultima settimana). Il dato, segnala la stampa iberica, è il più basso dal 1995, quando la Spagna fu colpita da un altro periodo di grave siccità.


DISAGI ANCHE IN CINA

Ma ad essere colpite dalla siccità sono tante zone del mondo. In particolare nelle ultime settimane preoccupa la Cina, dove il Lago di Poyang, il più grande del Paese, si sta prosciugando, creando problemi ad uno dei distretti di produzione di riso più importanti della zona. Senza acqua anche lo Yangtze, il terzo fiume più grande del mondo: la sua portata è dimezzata, con intere sezioni e decine di affluenti prosciugati. Si stima che in Cina la siccità stia colpendo almeno 2 milioni e mezzo di persone e che solo a luglio i danni economici siano stati di 2,73 miliardi di yuan (400 milioni di dollari). 



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