A Bergamo nascerà il "Bosco della memoria" accanto all'ospedale Papa Giovanni, ricorderà le vittime del covid

A Bergamo nascerà il "Bosco della memoria" accanto all'ospedale Papa Giovanni, ricorderà le vittime del covid

A Bergamo nascerà il "Bosco della memoria" accanto all'ospedale Papa Giovanni, ricorderà le vittime del covid


Al via il crownfunding, la posa del primo albero il 18 marzo nel giorno nazionale delle vittime della pandemia

La posa del primo albero è stata programmata in una data simbolo: il 18 marzo, in occasione della prima Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid, scelta perché a un anno esatto dal transito dei mezzi militari a Bergamo per portare fuori dalla città le decine di salme da cremare altrove perché il cimitero era drammaticamente saturo.


Non sarà un monumento

Un anno dopo, proprio a Bergamo, inizierà a sorgere il 'Bosco della memoria': non un monumento, ma un bosco vero e proprio che donerà ossigeno e bellezza alla città più colpita nella prima fase della pandemia da coronavirus. Il progetto è stato pensato dall'associazione Comuni virtuosi e adottato dal Comune di Bergamo. Sorgerà nel Parco della Trucca, polmone verde accanto all'ospedale Papa Giovanni XXIII, a sua volta cuore della pandemia e luogo simbolo della lotta mondiale al Covid-19. E sarà un'opera collettiva, alla quale tutti saranno chiamati a partecipare, attraverso una campagna di crowdfunding attivata oggi sulla piattaforma 'Produzioni dal basso'.


Quanti alberi verranno piantati?

Il bosco ospiterà in tutto 750 alberi, di cui 130 da frutto, 70 da bosco e 90 arbusti che disegneranno isole alberate da scoprire lungo 1.300 metri quadri di nuovi camminamenti davanti al secondo laghetto della Trucca, il più grande. Il progetto è curato dall'architetto Paola Cavallini e dall'agronomo Roberto Reggiani: previste anche alcune panchine, dove chiunque potrà sostarsi e incontrarsi, quando sarà possibile, senza mai dimenticare quello che ha vissuto Bergamo e la sua provincia, dove si stima le vittime della prima ondata di Covid-19 siano state 6 mila, di cui 700 nel capoluogo. Ma questo bosco non sarà soltanto un elemento del paesaggio e un luogo della memoria: accoglierà iniziative didattiche e ricreative, rivolte soprattutto ai bambini e alle loro famiglie. E sarà un progetto condiviso, curato da una o più realtà associative che potranno farsi avanti.


Il progetto del bosco

"Abbiamo scelto non di realizzare un monumento, ma di piantare alberi, perché gli alberi ci ricordano qualcosa attraverso la vita - spiega Marco Boschini, coordinatore dell'associazione Comuni virtuosi e ideatore del progetto - Vogliamo che il bosco si riempia di cose belle, in grado di affiancare alla memoria un pezzo di futuro, per quando sarà possibile ricominciare a stare insieme, vicini, in sicurezza". Un'idea subito accolta anche dal Comune: "Bergamo è stata la città più colpita dalla prima ondata di epidemia coronavirus - ricorda il sindaco Giorgio Gori -. E' successo all'improvviso, quando nessuno di noi immaginava una cosa simile. All'immenso dolore che si è associato alla deflagrazione dell'epidemia, si sono però affiancate anche delle manifestazioni positive di solidarietà e coesione di questa comunità. Questo bosco ci aiuterà a ricordare, continuando a crescere insieme". 


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