82. Mostra del Cinema di Venezia: László Nemes presenta “Orphan” a RTL 102.5

82. Mostra del Cinema di Venezia: László Nemes presenta “Orphan” a RTL 102.5 Photo Credit: ANSA/Riccardo Antimiani
28 agosto 2025, ore 15:33
Nel corso di “Miseria e Nobiltà”, il regista ha presentato la pellicola in gara alla Mostra del Cinema di Venezia 2025
László Nemes, regista ungherese, è stato ospite di RTL 102.5, in compagnia di Luca Viscardi, nella nostra postazione al Palazzo del Casinò, a Venezia, in occasione della 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Nemes ha presentato “Orphan”, la pellicola in lingua ungherese della durata di 132 minuti, in gara alla Mostra del Cinema di Venezia. «È veramente emozionante essere qui di nuovo, amo essere in Italia, in particolare qui a Venezia e presentare questo film. È un’esperienza surreale vedere per la prima volta un proprio film completo, perché vedi quello che nasce dalla mente, diventare poi un progetto finito, pronto per essere visto da milioni di persone. Fa quasi un po’ paura e spaventa anche un po’» ha rivelato il regista ungherese in diretta su RTL 102.5. Con il suo film di debutto “Il figlio di Saul”, László Nemes ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2015, il premio Golden Globe per il miglior film straniero e il premio Oscar nella medesima categoria. Sempre per lo stesso film ha ottenuto anche il David di Donatello per il miglior film dell'Unione Europea nel 2016.
Sinossi e cast
Budapest, 1957. Dopo la rivolta contro il regime comunista, il mondo di Andor, un ragazzino ebreo cresciuto dalla madre con narrazioni idealizzate sul padre defunto, viene sconvolto quando si presenta un uomo brutale che afferma di essere il suo vero padre. Il cast è composto da Bojtorján Barábas, Andrea Waskovics, Grégory Gadebois, Elíz Szabó, Sándor Soma e Marcin Czarnik.
Le parole di László Nemes
Nel corso di “Miseria e Nobiltà”, László Nemes, direttamente da Venezia, ha spiegato, in diretta su RTL 102.5, di cosa parla la sua nuova pellicola: «È la storia di un dodicenne nato negli anni 50, che attende il ritorno del padre dopo molti anni. Quando torna, deve confrontarsi con la realtà perché il padre che trova è completamente diverso da quello che lui avrebbe immaginato». «Io ho una figlia di otto mesi e devo dire che è un’altra esperienza quasi surreale, devi trasformare te stesso. È veramente intenso avere un figlio e voglio solo il meglio per lei» ha aggiunto il regista ungherese.