80 anni fa nasceva Mariangela Melato, l'antidiva che ha dato vita a personaggi indimenticabili. E’ scomparsa nel 2013

80 anni fa nasceva Mariangela Melato, l'antidiva che ha dato vita a personaggi indimenticabili. E’ scomparsa nel 2013

80 anni fa nasceva Mariangela Melato, l'antidiva che ha dato vita a personaggi indimenticabili. E’ scomparsa nel 2013


Attrice dai mille volti, Mariangela melato avrebbe compiuto oggi 80 anni. È stata una delle attrici più anticonformiste e versatili di teatro, cinema e televisione

Mariangela Melato oggi avrebbe compiuto 80 anni. Scomparsa a Roma nel gennaio del 2013 a 71 anni dopo una lunga malattia, è stata una indimenticabile attrice dai mille volti. Anticonformista e versatile ha recitato in teatro, al cinema e anche sul piccolo schermo. È stata capace di affrontare ruoli comici o drammatici. Mariangela melato era capace di trasformarsi in personaggi molto lontani tra loro ma sempre accomunati da una grandissima e unica intensità. Di lei il grande pubblico ricorderà personaggi indimenticabili come Fiore, amante milanese di Mimì Metallurgico, film diretto da Lina Wertmuller, a quelli sul palcoscenico del teatro come nell'Orestea di Eschilo diretta da Luca Ronconi. Fino alla Filumena Marturano al fianco di Massimo Ranieri.


Gli esordi

Nata a Milano il 19 settembre 1941, Mariangela Melato ha studiato pittura all'Accademia di Brera, disegnando manifesti e lavorando come vetrinista alla Rinascente per pagarsi i corsi di recitazione di Esperia Sperani. Entrata a far parte della compagnia di Fantasio Piccoli, esordisce in ''Binario cieco di Terron'', rappresentato al Teatro Stabile di Bolzano. Perfeziona la sua formazione artistica sotto la guida di registi come Dario Fo, Luchino Visconti e Luca Ronconi. Nel 1969 debutta nel cinema con un film di Pupi Avati, ''Thomas'', e, due anni dopo, recita in ''Per grazia ricevuta'' di Nino Manfredi. IL grande successo popolare arriva nel 1972 con la sua interpretazione di Fiore, l'amante milanese di Giannini, in ''Mimi' metallurgico ferito nell' onore'' di Lina Wertmuller.


I ruoli interpretati

Mariangela Melato è stata capace di saper affrontare ruoli non solo comici e grotteschi ma anche drammatici, come quelli che interpreta accanto a Gian Maria Volontè in “La classe operaia va in paradiso” del 1971 e “Todo modo” del 1976, entrambi di Elio Petri, o quello di Mara in “Caro Michele” di Mario Monicelli. Attrice versatile dagli infiniti talenti, è anche un'eccellente ballerina, come dimostra sul palcoscenico del Sistina interpretando Belcore di “Alleluja, brava gente”. Oppure, al cinema, in “Aiutami a sognare”, ancora diretta da Pupi Avati, o in “Domani si balla” di Maurizio Nichetti. Se sul palcoscenico recita nell'Orlando Furioso, nell' indimenticabile Orestea di Eschilo e in Quel che sapeva Maisie da Henry James, spettacoli tutti diretti da Luca Ronconi. Mariangela Melato è stata in scena anche come Fedra, come Medea, come Madre Coraggio, sul grande schermo si ritrova con Ugo Tognazzi, tra i fasti della Belle Epoque, ne “Il petomane” (di Pasquale Festa Campanile, 1983) per essere poi trasportata tra le anime burlone di un cimitero in “Mortacci” di Sergio Citti. Negli anni '90 si dedica soprattutto al teatro ma nel 1999 non rinuncia a comparire nell'affollato cast di '”I panni sporchi” di Mario Monicelli.


La carriera televisiva

Molto attiva anche sul piccolo schermo, dopo il successo dei primi due episodi del film televisivo “Una vita in gioco”, rispettivamente diretti da Franco Giraldi (1991) e Giuseppe Bertolucci (1992), Mariangela Melato compare in “Due volte vent' anni” (di Livia Giampalmo), tratto dall'omonimo romanzo di Lidia Ravera. Torna al cinema per interpretare la sorella di Enzo Tortora in “'Un uomo per bene” (di Maurizio Zaccaro, 1999) e “L' amore probabilmente” di Giuseppe Bertolucci (2001). Nel 2007 ha portato in scena 'Sola me ne vo' dove ballava e cantava come una vera show girl. Anzi come Madonna, la cantante rock che l'aveva sfidata sul suo terreno nel remake di “Travolti da un insolito destino”. ''Ora tocca a me - disse in quell'occasione la Melato - renderle la pariglia''. In tv si è vista negli ultimi anni in Rebecca, la prima moglie regia di Riccardo Milani (2008) e in una splendida Filumena Marturano (2010), con Massimo Ranieri.


Il ricordo di Renzo Arbore

“Una donna di grande valore, modestia, signorilità, cultura, ironia, intelligenza e soprattutto con una grazia e nobiltà d'animo fuori dal comune” ha ricordato Renzo Arbore con cui è stata legata sentimentalmente per tantissimi anni e fino alla sua morte in occasione della realizzazione nel 2017 di un documentario con cui la Rai la celebrava. “Era - ha aggiunto - la più grande attrice italiana, non lo dico io ma Giancarlo Giannini. Veniva da una famiglia umile ma ha sempre studiato tantissimo per migliorarsi. Non parlava mai male di nessuno e nessuno parlava male di lei. Non provava mai invidia e sapeva apprezzare anche il talento di artisti umili purché fossero veri”.



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